Dott. Marco De Carolis | Il ruolo dell’osteopatia nel contesto gnatologico e ortopedico funzionale dei mascellari
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Il ruolo dell’osteopatia nel contesto gnatologico e ortopedico funzionale dei mascellari

Il ruolo dell’osteopatia nel contesto gnatologico e ortopedico funzionale dei mascellari

Martedì 24 ottobre 2017, la Camera dei Deputati ha votato, insieme agli altri articoli del disegno di legge Lorenzin, anche l’art. 7 con il quale si individua e regolarizza la professione di osteopata. Dopo più di 30 anni, le istituzioni accolgono le istanze di milioni di cittadini che si curano con l’osteopatia e di migliaia di professionisti confermando che l’Osteopatia esiste e sarà una professione sanitaria. Per i profani e in non addetti ai lavori, l’osteopatia è la disciplina che si affida al contatto manuale per effettuare la diagnosi e il trattamento. Essa basa la sua pratica sull’intrinseca tendenza del corpo umano a guarire se stesso. Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche manuali (tecnica strutturale, viscerale e craniosacrale), l’Osteopatia  è in grado di correggere i disequilibri e di ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento.

Mai come in questi giorni, quindi, in cui il disegno di legge è al vaglio del Senato, è attuale parlare di osteopatia e di come questa figura sanitaria si integri e faccia da supporto alla figura dell’ortodontista.

Proprio per lo stretto rapporto strutturale esistente tra le basi mascellari, il cranio, la colonna vertebrale e il corpo nella sua totalità, le disfunzioni a carico di uno di questi sistemi causano inevitabilmente alterazioni che interessano altri distretti anatomici apparentemente distanti e sconnessi dalla bocca.

Un’alterazione della funzione masticatoria, per esempio, può essere causa o conseguenza di uno scompenso ascendente o discendente delle catene muscolari che clinicamente si manifesta con sintomatologia dolorosa a livello cervicale, o a livello lombare, piuttosto che un alterato appoggio del piede per terra.

Masticare prevalentemente da un lato, piuttosto che in maniera bilaterale alternata, ha delle ripercussioni dirette a livello dell’asse C0-C1-C2 che risente direttamente di questa disfunzione mandibolare adattandosi di conseguenza attraverso rotazioni vertebrali che possono essere causa di parestesia degli arti superiori, cervicalgie, contratture sottoccipitali e cefalee muscolo-tensive a partenza dalla regione del collo.

Diagnosticare in maniera corretta questi meccanismi di compensazione vertebrali permette di velocizzare le tempistiche della terapia con dispositivi orali, rendendo il tutto più efficace e meno soggetto a recidive. Lavorare sul blocco strutturale attraverso manipolazioni osteopatiche, permette al paziente di poter usufruire al meglio della terapia ortodontica/ortopedica che si accinge ad iniziare.

Come sempre, il modo migliore per combattere pregiudizi e convinzioni sbagliate è informarsi e documentarsi.