14 Dic Apnee e disturbi del sonno: quando, come e perché intervenire.
I disturbi del sonno (DRS) rappresentano una serie di condizioni patologiche caratterizzate da disfunzioni della respirazione e possono essere causate da alterazioni della morfologia e della funzione delle vie aeree o da anomalie a carico dei circuiti del sistema nervoso centrale che controllano questi meccanismi.
In caso di apnee del sonno senza sintomi annessi, si parla di OSA (Obstructive Sleep Apnoea); viceversa nel caso in cui sono manifesti i sintomi, la condizione viene definita OSAS (Obructive Sleep Apnoea Syndrome).
Russamento, stanchezza durante le ore diurne, perdita di concentrazione sono solo alcuni dei sintomi che caratterizzano questo tipo di patologia e che dovrebbero mettere in allarme il soggetto interessato da queste problematiche al fine di cercarne la causa.
L’esame d’elezione per la diagnosi di OSA e/o OSAS è rappresentato dalla polisonnografia, analisi che può essere effettuata in ambito ospedaliero o a domicilio. La polisonnografia studia le diverse fasi del sonno andando a monitorare diversi parametri che ci permettono di fare diagnosi differenziale tra le diverse tipologie di apnea. I parametri presi in esame sono ad esempio i movimenti della gabbia toracica durante gli atti respiratori, il tracciato elettrico cardiaco e quello encefalico.
Analizzando i dati ottenuti, si risale alla tipologia di apnea che può essere di tipo ostruttivo, se interessa l’apparato respiratorio (dalle alte vie respiratorie fino ai polmoni), centrale se interessa il controllo nervoso della respirazione, o misto se sono presenti entrambe le componenti.
Qualora la disfunzione interessasse il sistema nervoso o le basse vie aeree, il paziente verrà indirizzato allo specialista di competenza (neurologo, pneumologo o otorinolaringoiatra).
Qualora, invece, si trattasse di un’apnea di tipo ostruttivo a carico delle alte vie respiratorie (ovvero quella di pertinenza odontoiatrica) si procederà alla realizzazione di un dispositivo individualizzato atto ad aumentare lo spazio a livello delle alte vie respiratorie.
Andando ad incrementare e stabilizzare il flusso d’aria in entrata, il paziente otterrà un miglioramento della respirazione notturna con un conseguente incremento della qualità di vita diurna.